Quanti di voi sono andati, per esempio, al lago di Varese e hanno trovato rifiuti nell’acqua?
Il vero problema della plastica, ciò che rende questo materiale, se non smaltito in modo corretto, un vero nemico dell’uomo, è il suo tempo di decomposizione. Pensate che una scatola di cartone scompare in un mese, e un rotolo di carta igienica in sessanta giorni. Ma per un pannolino usa e getta servono 200 anni , e per la totale eliminazione di posate di plastica o accendini deve trascorrere un secolo. Sono numeri che da soli dovrebbero indurci a essere più responsabili, riducendo i consumi domestici della plastica ed eliminandola negli appositi contenitori attraverso la raccolta differenziata. Esaminando i resti di tonni e pesci spada, gli studiosi toscani hanno rintracciato enormi quantità di piccole palline di residui di tubetti di crema , di dentifrici e di spazzolini.
COME RIDURRE L’INQUINAMENTO DA PLASTICA IN MARE –
Un modo per ridurre l’inquinamento della plastica sulle spiagge, dove l’80 % dei rifiuti che restano impigliati nella sabbia sono di materiale plastico, e nei mari, è quello di spingere sulla leva degli incentivi oltre che sull’educazione civica. Qualche esempio: a Pechino, consegnando 15 bottiglie di plastica, si ottiene un biglietto gratuito per la metropolitana; a Istanbul chi deposita rifiuti di plastica in appositi contenitori accumula punti per ricevere gratis cibo per cani e gatti.
Basta un piccolo gesto per rendere il nostro mondo migliore!
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